Giuro: la fatica che faccio a scrivere una cosa del genere è alleviata unicamente dalla speranza che esprimere quello che mi gira in testa possa servirmi a mitigare una rabbia che mi fa letteralmente avvampare, mi prende lo stomaco e mi rovina almeno un paio di ore della giornata. Giuro (e alla terza volta il gallo canterà) che non esagero, non drammatizzo nessuno dei sopracitati effetti.
Quando si parla di allenamento e ancora più di alimentazione ammetto di essere noiosa. Non facciamo giri di parole e parliamo chiaro: sono come un gatto aggrappato ai tuoi attributi. Per questo è tanto, davvero tanto, che evito tutti quei posti virtuali e tutte quelle discussioni reali che potrebbero indurmi all'omicidio colposo, tanto più che molto probabilmente se voglio ucciderti è perché lo stupido sei tu e a me non daranno mai lo sconto di pena.
È febbraio, te ne sei accorto? Io si e non tanto dal calendario, dai dolci di carnevale o dal freddo che non fa. A febbraio le palestre si popolano di gente che attua i buoni propositi del mese precedente; a febbraio (ma anche un po' prima perché il business non dorme come l'indulgenza verso quel grasso di troppo) le riviste, Facebook, le pubblicità sul web hanno tutte la stessa parola in comune: DETOX .
(E mi prudono già le mani)
Il Detox (ma cosa sarà mai? Un marchio registrato?) non esiste: l'acqua e limone ti rovineranno solo lo stomaco, il the verde fa dimagrire solo se vai a cogliere le foglie in montagna a piedi e lo zenzero è ottimo su tanti piatti, ma non è magico.
Il business sa che ti sei sfondato dall'otto dicembre all'epifania senza sosta perché "poi che facciamo, buttiamo gli avanzi? Ed i 27panettoni? Ora cerco una ricetta per riempirli di crema". Il business ti propone beveroni, pillole naturali e termogenici. A proposito, sai cos'è un termogenico? No, non sarò io a dirtelo, ma posso anticiparti che a meno tu non abbia come proposito quello di salire su un palco per partecipare ad una gara di fitness model partendo da una body fat di 15/17% , stai spendendo male i tuoi soldi e molti integratori di questo genere hanno una composizione tale che se bevi un paio di moka da tre tazze, ipoteticamente hai la stessa risposta.
Il business è amichevole. Hai notato la motivazione che ti riesce a dare con i risultati, con il continuo incitarti spronarti? Il business sa che questo è l'unico modo per legarti a sè. A DETOX aggiungiamo NATURALE , RISULTATI VELOCI e SGONFIARE .
Il business parte da me. Si, da me. Tu che mi conosci non ti affideresti a me per cambiare il tuo stile di vita?
Ti ricordo che
-pesavo 130kg ed ora sono letteralmente la metà
-indossavo la 64, ora sono una 42/44
-dopo 6 anni non ho ripreso i chili persi, anzi ho migliorato la mia body fat
-vengo dal binge eating, un disturbo alimentare che ti fa abbuffare compulsivamente
Dai, davvero non ti affideresti a me?
E fai bene, perché io NON SONO UN MEDICO. Perché quello che funziona per me non è detto sia adatto a te. Perché costruire un'alimentazione (ed un piano di allenamento) è molto più complicato che farsi stampare la dieta da chicchessia. Perché la dieta non dura un tot. Perché io mi sono messa ed ho letto, spulciato, chiesto, selezionato le fonti prediligendo quelle con certificazioni mediche e che al contempo fossero semplici da comprendere. Perché se con un minimo sforzo (ed uno studio su se stessi) si riesce a capire come funziona il proprio corpo almeno con la suddivisione giornaliera/settimanale dei macro nutrienti , di certo ho un mondo chiamato biochimica al quale difficilmente potrò dedicarmi seriamente. Semplicemente perché non è il mio campo così come non è il campo di tanti che si professano "coach" da un giorno ad un altro.
Ti affideresti ancora a me?
Potrei andare avanti ancora e ancora, ma la mia rabbia sta momentaneamente scemando, quindi amen.
Ah, a proposito del DETOX: ti linko un articolo che ho letto poco tempo fa. Molto probabilmente quanto è scritto non ti piacerà , ma almeno non vende niente, non è fuffa e soprattutto chi l'ha scritto ha competenze in merito, in quanto medico. Si, lo so che anche Mozzi è laureato in medicina, ma qui potete fidarvi!
http://lefitchef.altervista.org/detox-dopo-le-abbuffate-serve-davvero/
E basta così. Ma non schifarmi. Questa è una delle mie personali battaglie di una vita e se mi proponi, o proponi ai miei amici, cose strane, bacchette magiche, diete a tempo, iter "per uno stile di vita migliore" mi stai offendendo. Mi stai prendendo in giro, stai uccidendo gli sforzi di ogni giorno perché a meno che tu non abbia le giuste competenze stai vendendo fuffa. Sei un imbroglione. Un commerciante imbroglione che gioca con la salute altrui.
Miss Pansy
Una che negli ultimi anni ha affrontato troppi cambiamenti, ritrovandosi a cambiare anche piattaforma di blog!
martedì 9 febbraio 2016
martedì 10 marzo 2015
Da qui...a qui.
Da due fiocchetti lilla al matrimonio.
Dai 130kg ai quasi 60, ma soprattutto, ora a dieci kg in più che proprio non mi toccano.
Non c'è convinzione, c'è proprio consapevolezza che davvero la bilancia mi serve solo a limitare i danni se sento che qualcosa addosso stringe più del dovuto.
Nessun controllo particolare, nessuna condotta di compensazione.
Dovrei essere in un momento eccellente e sotto questo punto di vista lo sono: mangio, non mangio poco e non mangio tanto, vado in palestra, non mi faccio strane paranoie e continuo a seguire quella condotta alimentare che anno dopo anno è diventata una routine.
Ma sono stanca.
In questi anni ho lavorato tanto e momenti come questo ne ho avuti già. So benissimo che anche se la mia stanchezza non deriva, ora, da un problema alimentare, l'unica maniera per affrontarla è la stessa che ho usato in passato. Quindi, bene o male che finirà, passerà.
Però sono stanca di dover "lottare" per qualsiasi cosa. Perché la botta di culo pare non sia contemplata. Sono stanca di sentirmi inadeguata. Prima per una cosa, poi per un'altra e oggi per un'altra ancora.
E' da stamattina che mi vado ripetendo: guardati indietro.
Guardarsi indietro vuol dire cercare di stare meglio pensando che altri stanno peggio. Ecco, perdonatemi la finezza, ma ne fotto. Posso voler dare comprensione, posso essere altruista, posso aiutare, ma oggi la vita è mia e non posso gioire perché i miei problemi sono quisquilie se le confronto con il mio vicino che sta in ospedale o con quello di fronte che non sa come pagare il mutuo.
E' una stanchezza che mina dall'interno ed il pensiero, come al solito, va a Lui: perché io posso scherzare e ridere con gli altri, ma anche se ci vediamo per poche ore al giorno, Lui sa. E si becca la colite nervosa...
Vabbè.
Da lì a lì ed io sono contenta.
Ma va così. La paura è che anche quando avrò risolto l'ennesima cosa, mi sentirò inadeguata per qualsiasi altra cavolata.
O magari la finirò di essere egoista.
Colgo l'occasione per ricordare a tutti voi della IV Giornata del Fiocchetto Lilla (contro i Disturbi Alimentari)! Ecco la mappa delle manifestazioni in tutta Italia.
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mercoledì 21 gennaio 2015
Mr & Mrs!
Siamo tornati. In realtà una settimana fa. C'è stato da riprendere la vita di sempre e soprattutto i menù di sempre.
Si si, proprio menù visto che tra matrimonio, un paio di giorni in famiglia a Natale, il cibo ammmmericano e l'all inclusive messicano, abbiamo i vestiti che non ci stanno esattamente come un mese fa.
Un mese fa: me l'ha fatto notare oggi un compagno di allenamento. Non avrei sbagliato di molto in realtà, pronta a festeggiare domani 22 gennaio, ma contando i 31 di dicembre...
E così sono volati questi giorni, ancora più è volato quel giorno. Il giorno prima: l'ansia, l'agitazione, il nostro anniversario, le ultime cose da fare, fedi da ritirare, anello di fidanzamento dimenticato dal gioielliere, polli arrosto mangiati con mother sister e testimone (santo subito) e poi il 22.
Un'ora di sonno per me, sul divano. La scrittura a mano sul libretto dei "Ti ho scelto perché..." che avremmo letto l'indomani, il whatsapp all'ing. alle tre "ma l'anello non l'hai ritirato insieme alle fedi?", la sveglia spenta prima che suonasse alle cinque, il caffè e la doccia: fatta con tutta calma. L'arrivo della truccatrice, le chiacchiere e la tranquillità mentre "le altre" si agitavano con moderazione. Quindi la parrucchiera che divertita mi dice:"Sisi, tu stai serena adesso. Quando arriverà il fotografo non si capirà nulla".
E menomale che i fotografi sono amici. Perché, come profetizzato, non si è capito nulla. O almeno, io non ho capito più nulla e mi sono fatta guidare. E nemmeno avessi preso una boccetta di valium, continuavo a fare le cose senza scompormi minimamente.
Mi sono scomposta, appena appena, solo quando, a cento metri dal Teatro dove avremmo svolto il rito, in perfetto orario, arriva una telefonata sul cellulare di mio padre: sorella, madre, cognato e testimone si sono persi. Io lo dovevo sapere. Ma appena appena eh. Anche perché con loro ad ipotetici quaranta minuti di macchina da noi, poco potevo fare.
Alla fine, tra chiamate dell'autista (altro amico santo subito!) allo sposo e all'amico che aveva la delega per officiare il matrimonio, tra qualche risata forzata e qualche esercizio di respirazione, è passata mezz'ora ed ho potuto fare il mio ingresso in sala.
Solo che lì non ce l'ho fatta: sono stata sul punto di versare caldi lacrimoni non appena l'amica flautista ha iniziato a suonare Gabriel's Oboe ed il tremore mi ha accompagnata per buona parte del rito.
A mia discolpa posso dire che anche la voce dell'ing. non era esattamente ferma.
Però abbiamo riso ed abbiamo fatto ridere.
Per il resto è stato tutto esattamente come desideravamo: siamo stati bene, siamo stati degli sposi che hanno mangiato e hanno bevuto (mi hanno detto che la sposa beve per finta, che roba!), hanno scherzato e fumato e ribevuto e rimangiato con i propri invitati.
In questo piccolo racconto c'è una parola che ho ripetuto spesso: amici.
Eravamo in pochi, eravamo cinquanta circa: per scelta abbiamo stretto di molto il giro parentale, il resto, tutti amici.
E li abbiamo coinvolti: il mio testimone è il mio amico storico, quello che affettuosamente ho sempre chiamato "marito" e che ha dovuto mediare le mie ansie.
L'autista invece è della cerchia di amici dell'ing. che poi ho avuto modo di conoscere anche io trasferendomi: è un ragazzo apprensivo eppure per noi quella mattina alle 7 ha portato una macchina nuova (non sua) a lavare, poi è passato dal gioielliere per prendere l'anello che avevamo dimenticato ed è venuto a caaaasa. In più si è trovato a dover rimanere tranquillo mentre tutti si agitavano per i desaparecidos!
Il celebrante è un altro amico che il giorno prima aveva provato con noi la scaletta del rito e che ci ha prestato una macchina presa solo un mese prima. Con lui la moglie, che ha letto dei brani e che si è trovata a sistemare il foyer per il nostro brindisi stesso quella mattina!!!
La flautista è amica da anni e anni: pensare che quando io avevo 16 anni e lei pochi in meno, non ci potevamo vedere. Con lei ho lavorato in giro con le orchestre ed ho dato esami anche importanti.
Il barman che ha preparato il brindisi nel foyer è il NOSTRO barman. All'inizio solo dell'ing., ma da tre anni a questa parte direi che è anche il mio!
I fotografi: beh qui c'è una storia di amicizia non indifferente. Io l'ho conosciuta cinque, sei anni fa, ma quanto affetto! E poi c'è lui che io non conosco bene, ma che per amicizia dell'amicizia si è offerto e praticamente ha lavorato un'intera giornata dietro due riottosi dell'obiettivo.
E gli amici che non erano fisicamente con noi: quanti biglietti, quanti messaggi...
E poi i parenti: perché pochi, ma ottimi.
(il sushi, hanno mangiato il sushi!!!)
Ora continuiamo a guardarci le foto di questo matrimonio già con quella saudade che lo sapevamo, ci avrebbe preso al ritorno. Banalmente conformi ci ritroviamo a pensare che forse quel nervosismo da preparativi, quei preparativi stessi, quei giorni pieni che sembravano non dover finire mai ed il nostro 22 dicembre non arrivare più, non erano poi così male.
Conservo un ricordo stupendo di tutto quello che è stato e l'unica paura che ho in questo momento è di dimenticare tutte le emozioni vissute. Ma l'unico uomo che ho mai desiderato sposare mi è accanto e sono certa che solo insieme riusciremo a tenere vivo il ricordo di tutto questo.
No, se vi state per sposare sappiate che non è tutto rose e fiori: l'organizzazione metterà a dura prova la vostra pazienza. Nelle settimane precedenti avrete a che fare con fornitori che non vi danno troppo affidamento (ma alla fine andrà tutto bene), fornitori che invece vi danno affidamento, ma che giustamente vorrebbero anche sapere il numero esatto degli invitati, fai da te improvvisati e cerimonie idem ed invitati che ancora oggi, 21 gennaio, non sai se verranno o meno al tuo matrimonio o se l'invito è arrivato (ma poi alla fine...ah, no, il matrimonio è già passato!).
Gli imprevisti quel giorno saranno dietro l'angolo, voi sarete più vulnerabili e qualsiasi cosa vi sembrerà irrimediabile. Non è così: quel giorno, nonostante qualche piccolo zampino del fato, nulla vi scalfirà. Non almeno eccessivamente.
Noi siamo stati fortunati ed amati.
Per tutto il resto...c'è stato il viaggio di nozze!
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