In questa giornata di festa ho approfittato per fare tante piccole cose che non avevo avuto modo nei giorni passati. Addobbi natalizi a parte, ai quali dedicheremo il pomeriggio, mi son messa di buona lena ed ho sfornato, oltre che un ciambellone con "materiali di scarto", un paio di lavatrici. Messo in ordine la cucina, piantato un bel po' di bulbi di tulipano (spero nei grandi numeri e nel calcolo delle probabilità) e mentre Pansymother gentilmente mi faceva la piega a mano del pantalone classico, io attaccavo i tre bottoni della giacca che evidentemente erano stati cuciti, originariamente, veramente male (o anche, come diciamo beffeggiando il latino "cum sputazzellam").
Vista l'età che avanza e la miopia pure (per non parlare dell'astigmatismo che in questo genere di lavori mi complica davvero la vita), mi sono messa, simil vecchina, davanti al finestrone pieno di luce, a cucire.
Ed ho ricordato il mio primo bottone.
È un ricordo che mi fa sorridere, perché è dolce e risale a quasi 25 anni fa. In realtà penso di aver avuto circa 5 anni. Ero in quei 40 metri quadri della casetta fronte mare: una casarella che mi accolse, e ancor prima accolse i miei genitori ed i miei nonni quando venivano nel paese in cui abito tutt'ora nei mesi estivi.
Un appartamento minuscolo, ma con un balconcino che dava direttamente sul lungomare e che in primavera dava il meglio di sé nelle giornate calde: la calma che precede la stagione dei villeggianti ed un mare che è una tavola.
Forse era proprio primavera e mentre mia nonna puliva qui e lì, mio nonno per occupare quella nipote che altrimenti si sarebbe annoiata, si mise ad insegnarmi come si cucivano i bottoni. Uno straccio da cucina ed un bottoncino rosso tolto da chissà quale vestitino che non usavo più. Quella fu la mia prima volta con ago e filo. Non che abbia fatto chissà quanta strada nel campo, ma aver imparato mi rendeva orgogliosa. Usai, quella volta, il ditale di ferro che mi andava, per forza di cose, larghissimo. Non lo usai più!
Ed in tutto questo, nel mangiacassette a pile, girava "Vent'anni" di Massimo Ranieri e mio nonno, da tenore mancato, cantava.
E a leggerne il testo ancora mi emoziono, perché penso ai baci, ai tanti baci che mi dava. A come me li dava stringendomi forte in un abbraccio accompagnato sempre da quell'espressione che a distanza di anni mi è rimasta ancora. Chissà cosa penserebbe ora d' "'o tesor d' 'o nonn"
Io credo che lassù
c'era un sorriso anche per me,
la stessa luce che
si accende quando nasce un re.
che emozione che mi hai trasmesso.
RispondiEliminaGrazie di cuore
bellissimo, mi hai fatta commuovere:-)
RispondiEliminaChe dolcezza questo post :) Bacio, Marghe
RispondiElimina<3 <3 <3 <3 <3
RispondiEliminaGrazie ragazze :)
RispondiEliminaIn realtà è stato un post scritto "a braccio" nel senso che mentre scrivevo mi venivano in mente tanti piccoli particolari, che è bello ritrovare così chiari nella mente. Mi sono stupita io stessa e mi sono realmente emozionata a scriverlo!
quanta intensità.
RispondiEliminapassavo di qui e non ho resistito...
Che bel ricordo il tuo.
RispondiEliminaI nonni, quando sono presenti, sono la cosa più fantastica che esista a mio avviso, soprattutto quando sei bambino.
Pera, grazie mille! Spero di rivederti!
RispondiEliminaGiuly, ho avuto solo i nonni materni ed in particolare, con mio nonno, ho tanti tanti ricordi. Ero un po' la prediletta, perché prima nipote ed ho passato davvero tanto tempo con lui: ricordo quando da piccola mi prese la fissa per i pic-nic. Prendavamo la sua panda30 e salivamo in un paesino qui vicino, in collina. Era estate e ci bastava un fazzoletto di giardino per mettere una tovaglietta e far merenda con la frutta. Ed io ero contenta :)
bellissimi ricordi, pareva di sentire il profumo del mare ! che bel bottone rosso!!
RispondiElimina;)
che ricordi meravigliosi :)
RispondiEliminaBello.....la canzone ce l'ho nelle orecchie perchè io la cantavo a squarciagola con le amichette nel post Sanremo... Anch'io ho tanti ricordi con i nonni e non sempre belli purtroppo...
RispondiEliminacerti ricordi restano così vividi nella memoria, che ti sembra di rivivere le stesse emozioni ogni volta!
RispondiEliminap.s. grazie per il consiglio!
Tra poco pubblicherò un post, che sto cucinando, sul tema: "l'assenza dei nonni e l'insicurezza dei giovani d'oggi"!
RispondiEliminaTra poco pubblicherò un post, che sto cucinando, sul tema: "l'assenza dei nonni e l'insicurezza dei giovani d'oggi"!
RispondiEliminaCiao, scusa se ti disturbo, mi chiamo Sara e ho letto alcuni tuoi commenti sul blog di Enrica..vorrei chiederti alcune cose ma preferirei farlo in privato, per tutelare entrambe..ma tranquilla è una richiesta di "informazioni di servizio" diciamo così...ovviamente se vorrai rispondermi.
RispondiEliminaE' possibile contattarti in privato?
Grazie mille,
buona serata!
Ciao Sara! Scrivimi pure in mail diana82NOSPAM@hotmailPUNTOit (senza tutti i maiuscolo)
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