Sono luci, sono mia madre che mi chiede di passare una giornata insieme per fare gli struffoli e mia sorella che mi chiama continuamente.
È il profumo del baccalà sulle bancarelle messe fuori delle pescherie e dei supermercati, sono le canzoni di Natale che sento quando vado a fare la spesa e che altri anni mi avrebbero stufata ed ora mi rendono triste.
È un Natale che noi non festeggeremo, perché è ancora tutto troppo vicino. Non per la gente, non perché "fa brutto", ma perché la voglia non c'è.
Saremo di nuovo tutti insieme, come una settimana fa, come un mese fa: saremo in dieci in una tavola ordinaria. Mi concederò la Vigilia dai miei genitori, da sola, perché loro hanno il diritto di festeggiare e di non farlo da soli. Perché per loro è la prima volta con la consapevolezza che entrambe le figlie sono andate vie e perché dopo quanto è accaduto, l'ing. è diventato fatalista e mi sta spingendo ad andare anche se questo significherà non stare insieme.
È Natale da queste parti, ma non fosse per il contorno, non me ne sarei resa conto. Negli occhi ho ancora i suoi occhi e quelli spalancati dell'ing. quella mattina. Ed ogni giorno è così e lo sarà finché il tempo non farà quello che deve fare. Ho avuto paura, sono stata efficiente e dura e poi sono crollata pensando di non averne il diritto, ma sono stata consolata da lui che sarebbe dovuto crollare prima di me.
Quello che più mi rende triste è pensare che lei non ci sarà nei momenti importanti che verranno. È stata con me troppo poco tempo.
il tempo aiuta...♥ un abbraccio forte forte!
RispondiEliminaCerto il tempo aiuta ma quando mancano le persone più "importanti" è davvero difficile. Un abbraccio affettuoso a tutti e due ^_^
RispondiEliminaUn abbraccio e proprio in questo momento cerca di creare per tuo marito un Sereno Natale, per dimenticare almeno per qualche ora, nonostante tutto, i problemi!
RispondiEliminaUn abbraccio forte forte! Renata
Il fatalismo è una reazione che viene, dopo. Ma se adesso ti appare strano, ti accorgerai di come ti spingerà a fare e a dire cose che prima non avresti fatto, perchè "c'è tempo".
RispondiEliminaIl tempo, ad ogni modo, aiuta ad alleggerire, anche se il dolore... bè, quello resta. Soprattutto in queste occasioni. Ma spesso lo releghi in un angolino del cuore...
ti mando un forte abbraccio Miss,anche se per te non sarà un Natale ordinario spero che passarai comunque delle belle giornate insieme alla tua famiglia e al tuo lui,e che sarai serena per quanto possibile,che è la cosa più importante
RispondiEliminaCiao
RispondiEliminaIl tuo compagno ha fatto bene a spingerti a festeggiare il Natale con i tuoi; penso che sia stato un grande atto di amore e di rispetto verso di te e i tuoi genitori. Adesso non voglio sembrare malinconica, ma ti consiglio di assorbire come una spugna le belle emozioni della famiglia al completo e di riversare tanta positività nel tuo rapporto di coppia, sperando che quanto prima il tempo cominci a lenire le ferite. Parlo, purtroppo, con cognizione di causa. Il Natale,con papà ancora in vita, era tutta un'altra musica. A volte si sbuffava, perché tutta la ritualità di papà poteva diventare pesante, ma adesso rimpiango quegli anni. Oggi la casa è tutta addobbata come piace a mia sorella (anzi la ricercatezza del tono su tono è fin troppo stucchevole, perché Natale dovrebbe essere un tripudio a tratti disordinato di colori e luci), i regali sono abbondanti perché ognuno di noi ha un lavoro, ma manca il meglio: l'armonia e la serenità. Siamo al punto che ognuno fa come meglio crede e allora il Natale è una semplice facciata, che nasconde una famiglia senza "né capo, né coda"; una famiglia sulla carta, ma non nei fatti; una famiglia in cui ognuno pensa a se stessa e poco importa se chi ti sta vicino piange. Il mio regalo, il più bello, il più atteso, sarebbe stato sognare papà e sentire il calore del suo abbraccio, almeno un'ultima volta. Ieri mattina, invece, ci siamo alzati, adirati come pochi; alle 11 abbiamo aperto i regali, ma solo perché mi sono vestita di autorità, dicendo che non era bello, né rispettoso verso chi (la sottoscritta) tanto sperava di trascorrere bene le feste.
Ecco, non voglio dire che quanto è accaduto nella mia famiglia sia il triste epilogo di tutte le famiglie colpite negli affetti, perché esempi positivi di famiglie più unite di prima non mancano. Il mio vuole essere un semplice consiglio ad assaporare a pieno le belle emozioni regalate da una famiglia unita, per riversarle in una quotidianità che, a tratti, regali esperienze tristi e dolorose. Il bello e il buono di certi momenti sono la migliore risorse per ripartire e per farsi forza. E rinsaldare il retaggio di bei ricordi equivale ad aggiungere benzina, energia per affrontare le avversità.
M'ero ripromessa di passare prima, ma purtroppo sono stata un sacco impegnata con il lavoro e altri impegni vari... tant'è che anche il mio blog ne ha risentito!
RispondiEliminaLeggo dalle tue parole che deve essere accaduto qualcosa di molto grave, un po' come è successo alla mia famiglia una decina di anni fa...e di nuovo due anni fa... ma se prima è la scomparsa di una persona che ha sconvolto le vite della mia famiglia, due anni fa è stata l'arroganza, la maleducazione di un'altra a peggiorarla ulteriormente... così continuiamo ad addobbare casa, continuiamo ad accendere le luci, mi affido anche alla fede... ma per me Natale come festa in cui si sta tutti insieme uniti ha smesso di essere tale 2 anni fa... purtroppo per il mio carattere scontroso e chiuso non riesco a stare accanto a mia madre come vorrei... spero solo che il prossimo sia un po' meglio! e lo spero anche per te e per l'Ing.!
A presto!
Tanti auguri mia cara! Spero che la serenità ritorni presto nel vostro nuovo nido. Un abbraccio, Renata
RispondiEliminaciao cara, un abbraccio
RispondiEliminaspero tanto che le cose vadano meglio e che ci aggiorni presto...intanto ti lascio un bacio grande cara Miss
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